NON SOLO SPORT…
In allenamento ed in gara l'atleta porta con sé tutto se stesso, compresi i disagi legati a problemi familiari, stress lavorativo e altre questioni extra sportive che, pur non riguardando direttamente lo sport, influiscono nel bene o nel male sulla qualità della preparazione atletica.
Per questo durante le sedute di Mental training, insieme ad un allenamento delle abilità mentali, si valuta insieme all’ atleta anche l’impatto della vita extra sportiva sulla prestazione, soffermandosi in particolar modo sul livello di stress percepito dall'atleta stesso.
QUANDO LO STRESS OSTACOLA LA PRESTAZIONE
Il livello di stress sperimentato dall'atleta, ad esempio nel tentativo di conciliare gli allenamenti con una vita professionale impegnativa e carica di responsabilità, unita ad una famiglia che chiede tempo e attenzioni, dev' essere monitorato e opportunamente gestito.
Ed è proprio lo psicologo dello sport la figura professionale più adatta ad aiutare l’atleta nello sviluppare l’atteggiamento mentale più funzionale a ridurre nel tempo il livello di stress percepito.
In quanto psicologa la mia figura professionale è, infatti, ben diversa dal preparatore atletico o da un allenatore; se quest’ultimo ha competenza nella preparazione fisica e tecnica io supporto l'atleta a gestire anche tutte quelle situazioni extra sportive che possono minare l’efficacia dell’allenamento fisico.
In questo senso preparatore atletico e psicologa dello sport integrano le proprie competenze per consentire all’atleta di affrontare gli allenamenti e le gare nel modo più sereno possibile e con il massimo livello di concentrazione.
STRESS: ORIGINE ESTERNA O MENTALE?
Uno dei motivi principali per cui il preparatore atletico consiglia ai suoi atleti di rivolgersi alla figura professionale dello psicologo dello sport è proprio la percezione di stress riportata dagli atleti stessi.
Elevati livelli di stress possono incidere negativamente sui lavori effettuati in palestra o sul campo d'allenamento, possono ostacolare un corretto recupero e possono influire anche sul peso corporeo comportando un repentino calo di peso o all’ opposto la difficoltà a perdere peso.
Tuttavia, molti atleti di fronte alle difficoltà personali che portano ad elevati livelli stress, e di conseguenza ad un calo prestazionale, cercano spesso risposte all’esterno incolpando una preparazione fisica inadeguata, un’alimentazione da rivedere, oppure in certi sport gli atleti investono nell’acquisto di nuove attrezzature così da sentirsi, almeno in apparenza, più performanti.
La stanchezza ed il calo prestazionale vengono spesso imputati dall’ atleta a cause esterne, quando in realtà è lo stress la causa principale.
A tal proposito, la psicologia dello sport dimostra che a determinare il livello di stress percepito dall'atleta non sono gli eventi e le situazioni in se bensì l’interpretazione personale data a questi eventi.
Basterebbe allora imparare ed allenarsi a pensare in modo più funzionale per sperimentare nel tempo una riduzione notevole nel livello di stress.
Il CIRCOLO VIZIOSO DELLO STRESS
A risentire di una condizione di stress elevato non sono soltanto la prestazione ed il benessere psico-fisico dell’atleta bensì anche le relazioni famigliari ed amicali, primo luogo in cui l’atleta esprime il suo malessere in modo esplicito manifestando spesso malumore, rabbia, frustrazione, stanchezza il che andrà ad aggravare, ulteriormente, la condizione di malessere dell’intero nucleo famigliare.
In tal modo l'atleta si ritrova imbrigliato in un circolo vizioso per cui il suo modo disfunzionale di gestire lo stress crea ulteriore stress, peggiorando la situazione iniziale.
La situazione degenera quando l'atleta “stressato” non si rende conto di avere bisogno di aiuto e persiste ad affrontare la quotidianità con un atteggiamento mentale disfunzionale.
La tendenza dell’atleta “stressato”, infatti, è di considerare le cause di stress come fatti personali da tenere per sé, fatti di cui non si parla con il preparatore atletico (d'altronde spesso si ritiene, erroneamente, che la propria vita personale non sia rilevante ai fini della preparazione atletica) ed in questo modo si gettano spesso le basi per un calo prestazionale, apparentemente, immotivato.
LO STRESS HA ORIGINE MENTALE
Dopo svariati tentativi di ricerca delle cause dello stress all’ esterno, l'atleta stressato potrà finalmente rivolgersi allo psicologo dello sport per scoprire che lo stress ha origine nella mente e che utilizzando la mente nel modo corretto è possibile ridurre sensibilmente il livello di stress.
Di fronte ad un lavoro e a ritmi di vita percepiti come stressanti molti atleti pensano non ci sia nulla da fare perché certi eventi esterni non si possono controllare, è vero! L’atleta non ha sempre potere di modificare situazioni esterne avverse e ostili.
Tuttavia, l'atleta può modificare il suo modo di interpretare queste situazioni e di conseguenza l’impatto che l’esterno esercita sul benessere psico-fisico e sulla performance.
Per informazioni o curiosità sui miei percorsi individuali di Mental training contattami all’indirizzo mail info@claudiamaffi.it
Dott.ssa Claudia Maffi (psicologa dello sport)