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3 abilità mentali per il successo

 

Ieri ho condiviso sulla mia pagina Facebook un articolo tratto dal blog “Essere Sofia” di Sofia Goggia

https://www.redbull.com/it-it/essere-sofia-post-solden-modena?utm_source=facebook&utm_medium=social_traffic&utm_campaign=AUDIENCE&utm_content=essere_sofia_modena&fbclid=IwAR07jnlgcMa9RcfvhKkHpoEj4jWilGRofBcGp18y1Khbpz8Gc-eVkTsRBtk nel quale l’atleta fa riferimento a 3 importanti abilità mentali, tanto importanti nel mondo dello sport quanto, per diversi atleti, difficili da concretizzare nella performance.

In questo articolo ve li voglio spiegare più nel dettaglio.

 

 

1.    LA CAPACITÀ DI ASCOLTARSI E RICONOSCERE QUANDO È IL MOMENTO DI “STACCARE LA SPINA”

 

Per molti atleti infatti, amatori o professionisti, non è così semplice “allontanarsi” dalla propria routine ormai consolidata; anzi, talvolta nell’ entusiasmo/ frenesia della preparazione diventa persino difficile ascoltarsi e rendersi conto del bisogno di “staccare la spina” per recuperare le energie fisiche e mentali.

 

E per “staccare la spina” basta poco!

 

Concedersi qualche “sana distrazione” che esca dalla routine dell’atleta, come spiega la Goggia nel suo articolo, vuol dire banalmente andare a fare una passeggiata con il cane o uscire con gli amici per fare due chiacchiere, passare un po’ di tempo in famiglia.

 

Tuttavia, tante possono essere le paure che deviano l’atleta dal concedersi del tempo per riposare, in primis il timore che queste variazioni dalla routine compromettano la preparazione atletica.

 

 

Queste paure sono tipiche di una mentalità che considera la preparazione in un’ottica esclusivamente fisica, trascurando di curare il proprio benessere emotivo: una componente mentale determinante per dare il meglio di sé in gara.

 

 

2.    SAPER RI- DEFINIRE GLI OBIETTIVI METTENDO IN DISCUSSIONE LE PROPRIE ASPETTATIVE

 

Rendersi conto, magari a pochi giorni da una gara importante, che non si è nelle condizioni di raggiungere gli obiettivi di risultato fissati in precedenza è spesso difficile da “digerire”, soprattutto quando si è investito tanto in termini di tempo ed energie, o magari quando non si vuole deludere le aspettative altrui.

 

In questi casi l’atleta sa benissimo che, di fronte ad un obiettivo divenuto irrealistico, la cosa più sensata da fare è rivedere gli obiettivi e modificarli in modo da porsi dei goals accessibili e realizzabili in base alle mutate condizioni (interne o esterne).

 

Tuttavia, non sempre l’atleta riesce a farlo, anzi a volte non ci prova nemmeno!

 

È difficile accettare di dover cambiare obiettivo, è così difficile che a volte si preferisce fingere che nulla sia cambiato, approcciandosi alla gara con la speranza di essere fortunati: “magari mi va bene e ci riesco!”.

 

Questo approccio mentale alla gara (ovvero fingere che nulla sia cambiato e sperare comunque di raggiungere un obiettivo ormai irrealistico) comporta notevoli svantaggi per l’atleta, fra i quali:

 

-        primo fra tutti il rischio di sviluppare ansia pre- gara perché la mente sposta l’attenzione su un obiettivo che sa di non poter né controllare né realizzare

-        impedisce all’atleta di prepararsi mentalmente a raggiungere l’obiettivo a lui più accessibile in quel momento

-        alimenta la frustrazione e mina la percezione di auto- efficacia.

 

La capacità, invece, di prendere atto dei cambiamenti e di ridefinire gli obiettivi in un’ottica SMART consente all’atleta di dare il meglio di sé con le risorse a disposizione.

 

 

3.    IMPARARE A GUARDARE DENTRO SE STESSI E ANALIZZARE LA GESTIONE MENTALE DELLA GARA

 

Non sempre i numeri spiegano le prestazioni atletiche, o meglio, non solo i numeri.

 

Per un’analisi completa della performance è buona cosa, come ci spiega Sofia, prendere in considerazione anche come si è utilizzata la propria mente, quale stato emotivo ci ha accompagnato sia nell’avvicinamento alla competizione sia poi nella prestazione in gara.

 

È solo con un’analisi completa e dettagliata, anche della condizione mentale messa in campo, che ci si può mettere nelle condizioni di replicare un’eccellente performance.

 

La capacità di ridefinire gli obiettivi, la consapevolezza del momento più indicato per recuperare le energie psicofisiche e l’abilità di svolgere un’accurata analisi post- gara sono tutte competenze che Sofia ha appreso grazie ad un training mentale con la sua psicologa, come lei stessa racconta nel suo blog.

L’unico modo per imparare a sfruttare le potenzialità della propria mente, infatti, sta nel darsi il tempo per conoscerla ed allenarla.

 

 Per maggiori informazioni sui miei percorsi di mental training scrivimi una mail ad info@claudiamaffi.it

 

Dott.ssa Claudia Maffi